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"Bibbia e Sacro vino", le acqueforti di Marc Chagall in mostra a Barolo

Marc Chagall approda a Barolo. Il 9 settembre, nell'Aula Picta dell'ex Confraternita di Sant'Agostino, ci sarà infatti - nell’ambito della Festa della Pro Loco - l'inaugurazione della mostra d'arte "Bibbia e Sacro vino" organizzata dall’associazione Art & Wine Club – Italian Top Style insieme alla società Gospa srl, con il fondamentale supporto di Barolo Art, gestore dello stupendo spazio espositivo, il patrocinio della Diocesi di Alba, del Comune di Barolo, dell’Associazione Paesaggi Vitivinicoli di Langhe Roero e Monferrato e la partnership degli sponsor Gioielleria Mario Roggero, cantina Veglio Michelino & Figli, Bosco Assicurazione.

Una carrellata di acqueforti 

Il fulcro della mostra, che sarà visitabile fino al 24 settembre e che non ha soltanto un'aspirazione in ambito artistico ma anche in quello letterario, saranno le 14 acqueforti su lastra di rame realizzate dall'artista bielorusso di nascita ma francese d'adozione. L'immagine guida dell'evento è "Il Cantico di Davide". Accanto alle opere del famoso maestro saranno infatti esposte le creazioni pittoriche e scultopittoriche di 16 artisti dell’associazione Art & Wine Club che, sulla china del progetto artistico del presidente e critico d’arte Fabio Carisio, hanno sviluppato un originalissimo e suggestivo percorso narrativo e didascalico del vino nella Bibbia.

Non solo Chagall

Tra questi spiccano i nomi di Pierflavio Gallina, da sempre speculativo sulla valenza polisemantica del tralcio, Sergio Saccomandi, artista che ha esposto a Torino il suo ciclo sulla Sindone in occasione della Ostensione del 2015, e Nerio Griso, allievo del torinese Ottavio Mazzonis, celebre anche per le sue opere sacre. In esposizione anche la sensazionale opera Ecce Homo dello scomparso maestro del Surrealismo piemontese, Enrico Colombotto Rosso.

"Dopo molti anni di lettura e studio della Bibbia, per fede cristiana e interessi letterari iniziati fin dagli esami di Teologia all’Università Cattolica del Sacro Cuore, mi ha entusiamato l’idea di creare una esposizione artistica che non avesse come tematica il vino in generale, come nella mission Art & Wine, ma la sua costante e vivida presenza nell’Antico e nel Nuovo Testamento – spiega il curatore Fabio Carisio –. Dopo mesi di ricerca ermeneutica ho così selezionato episodi veterotestamentari meno conosciuti accanto a quelli classici della tradizione evangelica, come le Nozze di Cana, la parabola dei tralci e l’Ultima Cena.

Pertanto l’evento di Barolo non rappresenta soltanto una doviziosa e polistilistica esposizione artistica ma anche un sorprendente itinerario sulla “enofania” biblica, la manifestazione del vino nel testo sacro giudaico-cristiano con una prosperosa scaturigine di simbologie, metafore ed allegorie. Una mostra da leggere e meditare, oltre che da guardare".


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