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Matthias Goerne e la Camerata Salzburg al Lingotto

Matthias Goerne

Martedì 6 dicembre alle 20.30, presso l' Auditorium Giovanni Agnelli, Matthias Goerne esordisce insieme alla Camerata Salzburg. Allievo di due mostri sacri della storia del canto del Novecento come Elisabeth Schwarzkopf e Dietrich Fischer-Dieskau, Matthias Goerne è nato a Weimar nel 1967 ed è dagli anni ’90 una delle voci più richieste nel panorama internazionale, ospite regolare delle più prestigiose rassegne, insieme a orchestre, direttori e pianisti di primissimo piano.

Ha da poco portato a termine l’incisione completa dei Lieder di Schubert per l’etichetta Harmonia Mundi e proprio al grande compositore viennese dedica il programma che martedì 6 dicembre 2016 alle 20.30 lo vede protagonista di un atteso esordio nelle stagioni di Lingotto Musica sul palco dell’Auditorium Giovanni Agnelli (via Nizza 280, Torino). Insieme a lui, concertata dal suo primo violino Gregory Ahss, la Camerata Salzburg, gloriosa formazione europea fondata nel 1952 da Bernhard Paumgartner, all’epoca Presidente del Festival di Salisburgo e Rettore del Mozarteum, che vanta nell’arco della sua storia collaborazioni con molte significative personalità tra cui Alfred Brendel, Clara Haskil, András Schiff, Anne Sofie von Mutter e Sándor Végh.

Il programma del concerto propone nella prima parte sei Lieder di Franz Schubert (Des Fischers Liebesglück D 933, Das Heimweh D 851, Ganymed D 544, Abendstern D 806, Pilgerweise D 789, Alinde D 904), orchestrati dal pianista e compositore Alexander Schmalcz, già accompagnatore di Goerne in uno dei dischi usciti nell’ambito dell’integrale schubertiana prima citata.

La selezione del baritono tedesco copre la parabola creativa di Schubert compresa tra il 1817 e il 1827, fornendo una parziale ma significativa visione panoramica su quella sterminata produzione liederistica dell’autore, costituita da circa 600 esemplari. Goethe, Rochlitz, Schober, Mayrhofer, Pyrker e Leitner gli autori dei testi affrontati, con tecniche compositive che vanno dalla canzone strofica, che strizza talvolta l’occhio alla vocalità popolare, fino ai più sofisticati esemplari durchkomponiert, in cui la musica segue via via le suggestioni evocate dal testo.

Spazio invece alla Camerata Salzburg e Gregory Ahss nella seconda parte della serata, con l’esecuzione della Serenata in do maggiore op. 48 di Pëtr Il'ič Čajkovskij, senza dubbio una delle pagine più celebri e riuscite dell’intera letteratura per orchestra d’archi. L’opera, scritta nel 1880, è un omaggio del compositore al suo «venerato Mozart», rivissuto attraverso una «consapevole imitazione del suo stile».


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