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"Miniminagghi" di Salvatore Cappello, soliloquio circense al Café Müller

Salvatore Cappello

Miniminagghi, in siciliano indovinelli, giochi tramandati di generazione in generazione attraverso la cultura orale. Da questa tradizione Salvatore Cappello parte per la costruzione del suo spettacolo intitolato Miniminagghi per l'appunto, un soliloquio circense e allo stesso tempo una ballata sulla Sicilia. Lo spettacolo, che è inserito nella stagione multidisciplinare Solo in Teatro, ideata e diretta da Caterina Mochi Sismondi e prodotta da Fondazione Cirko Vertigo, sarà visibile il 29 maggio sia presso il teatro Café Müller di Torino alle ore 20:45 per un ristretto numero di spettatori nel rispetto delle normative anti Covid – biglietti acquistabili su VivaTicket al link https://www.vivaticket.com/it/biglietto/salvatore-cappello-miniminagghi/155809 -, sia online, in live streaming alle ore 21 e successivamente on demand, al link https://www.niceplatform.eu/archive/19-miniminagghi. Costo dei biglietti per la visione in teatro: 15 euro. Costo biglietti per la visione online: 5 euro.

Quello di Solo in teatro è un nuovo modo di stare in teatro che vede coinvolti alcuni dei più grandi esponenti italiani e internazionali dei generi teatro-danza-musica e circo contemporaneo: ogni artista presenta una sua creazione di circa trenta minuti di un proprio Solo, che può essere un estratto di lavori precedenti o una nuova creazione, e che viene preceduto da un docufilm fatto con le riprese del dietro le quinte e le interviste all’artista, realizzate durante la settimana di residenza presso il Café Müller. Gli spazi del teatro si trasformano in questo modo in un “set cinematografico” e i materiali realizzati durante la residenza hanno come risultato finale una monografia, tra lo spettacolo dal vivo e il docufilm, che svela al pubblico aspetti inediti della professione dell’artista.

Salvatore Cappello con Miniminagghi proverà a spiegare a sua nonna per quale ragione abbia deciso di allontanarsi dalla sua terra e abbia voluto lavorare nel mondo del circo. "Un’impresa assai difficile perché mia nonna è sorda, o sente solo quello che vuole, e comunque capisce solo il siciliano", spiega l'acrobata. Questo spettacolo è un modo per ricordare e riscoprire la Sicilia, per riappropriarsi di antiche storie e per trovare una scappatoia verso il continente. Insieme al regista Pablo Volo, Cappello ha immaginato uno spettacolo che legasse le sue radici al "volo" verso il circo, in una sorta di autobiografia giovanile.

Qualcosa di speciale per Solo in Teatro. “Con Pablo Volo abbiamo immaginato uno spettacolo che legasse le mie radici con ciò che faccio ora – aggiunge Cappello -. Voglio raccontare da dove vengo e dove sono arrivato, voglio portare in scena la storia di quel ragazzo che, partendo dalla Sicilia, è arrivato a Parigi. Attualmente vivo di nuovo in Sicilia, quindi sono tornato alle origini. La crisi sanitaria causata dal Covid mi ha dato quella che posso definire un’opportunità, ci è voluta la pandemia per fermarmi e portarmi a creare qualcosa per me stesso. Il mio spettacolo è nato a Berlino, è stato sviluppato in Sicilia e sarà portato a compimento a Torino, quindi mi rispecchia appieno. Sulla scena voglio portare le cinghie aeree ma anche danza, teatro fisico e acrobatica. Grazie al format di Solo in teatro avrò una grande possibilità: potrò dare un taglio cinematografico allo spettacolo. Tutto nel segno della mescolanza e della contaminazione”.

Chi è Salvatore Cappello

Nato e cresciuto in Sicilia, Salvatore Cappello comincia i suoi studi circensi nel 2009 all’Accademia Cirko Vertigo. In seguito parte per Parigi e nel 2015 ottiene la Laurea d’Artista di Circo Professionale presso l’Accadémie Fratellini a Parigi. Da allora si sposta tra Francia, Spagna, Grecia, Italia, e collabora con i più importanti registi e le maggiori compagnie di circo contemporaneo fra cui David Bobée, Camille Boitel, Julie Mondor, Raphaelle Boitel, Pierre Meunier, La Horde. Si esibisce in numerose opere liriche in particolare, per Ricci/Forte, nel Nabucco di Verdi al teatro Reggio di Parma nel 2019. Salvatore, artista eclettico, punta all'elaborazione di un linguaggio corporeo che mantenga una intensa drammaticità teatrale.


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