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"Paolo Masi, tracce e segni", l'arte contemporanea a Venaria

Res Publica - Galleria d'Arte Democratica inaugura sabato 13 maggio alle ore 18 la personale Paolo Masi, Tracce e Segni in Piazza della Repubblica 1/E a Venaria Reale (proprio di fronte alla Reggia), dove la mostra potrà essere visitata fino a domenica 4 giugno 2017.

Curata da Mariasole Vadalà, l'esposizione si concentra su una produzione particolare, iniziata da Masi negli anni Settanta, i Cartoni. Il 1974 è un anno cruciale per l'artista: si trasferisce per qualche tempo a New York e abbandona il suo studio per interessarsi alle tracce che delineano l'epidermide della metropoli che lo ospita. Al suo ritorno in Italia camminando per Firenze, Masi nota un cartone da imballaggio, 40 x 40 cm, probabilmente proveniente dai grandi magazzini, che riporta sulla superficie i segni del passaggio del tempo. Da qui l'intuizione: aggiungere le proprie impronte alle tracce preesistenti. Utilizzando attrezzi comuni i cartoni ondulati vengono bucati, lacerati, graffiati, rivestiti da veline, fili o colori e infine inscatolati in teche di plexiglass.

Le 28 opere in mostra, che vanno dal 1975 al 2015, intendono ripercorrere l'evoluzione dell'artista attraverso questo importante ciclo di lavori. Paolo Masi nasce a Firenze nel 1933, dove vive e lavora. Grande sperimentatore e narratore delle vicende artistiche e sociali del suo tempo, inizia dalla Pittura Informale per poi avvicinarsi alle ricerche analitico-riduttive e minimali degli anni Sessanta e Settanta. In quello stesso periodo oltre ai Cartoni realizza le Tessiture (tele grezze cucite).

Insieme a Lanfranco Baldi, Auro Lecci e Maurizio Nannucci nel 1967 fonda il Centro Ricerche Estetiche F/Uno, esperienza a cui partecipa fino al 1970. Tra il 1974 e il 1985 collabora con Zona: uno spazio no profit, da lui fondato, che valorizza e diffonde le esperienze artistiche nazionali e internazionali. Nel 1978 le sue capacità vengono riconosciute con l'invito alla XXXVIII Biennale di Venezia. Gli anni Ottanta sfociano in una riappropriazione del gesto pittorico, della manualità e del piacere verso la materia. Alla fine degli anni Novanta, non trovando soddisfacenti le logiche di mercato, Masi sente la necessità di comunicare e sperimentare in libertà nuovi linguaggi. Insieme ad altri artisti dà vita a Base: uno spazio collettivo gestito dagli artisti per gli artisti.

Le opere della sua produzione più recente sono i Contenitori di forma colore, le Serialità e nuovamente i Cartoni, superfici di vario tipo (legno, tela, carta) sulle quali l'artista interviene con una complessa operazione pittorica. Le sollecitazioni cinetico-cromatiche di luci e ombre, utilizzate dal 2000 nel ciclo Trasparenze, sugellano l'evoluzione sperimentale del suo lavoro. La mostra è accompagnata da un catalogo in italiano con testo critico di Mariasole Vadalà.


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