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"Primavere", il concerto della Filarmonica Teatro Regio nei giardini della Reggia di Venaria

Sarà la suggestiva scenografia dei Giardini a ospitare, sabato 8 maggio alle ore 17, il ritorno alla Reggia di Venaria della musica dal vivo, con il concerto Primavere che vedrà la Filarmonica Teatro Regio Torino per la prima volta di nuovo in scena dinanzi al pubblico, dopo la lunga forzata inattività. L’appuntamento inaugura un ciclo di concerti degli artisti Filarmonica TRT dedicati
alle stagioni, ideato in collaborazione con la Reggia di Venaria per caratterizzarne l’offerta musicale 2021 nell’ambito del palinsesto #LaVenariaGreen dedicato alle tematiche
naturali e ambientali, al paesaggio e alla sostenibilità.

Per questa prima esecuzione, inserita nel programma di eventi e attività stagionali intitolato Largo alla Primavera, sarà il Quintetto di fiati dell’orchestra torinese a cimentarsi nelle trascrizioni di tre capolavori della storia della musica classica dedicati alla primavera dai rispettivi celebri compositori: Vivaldi, Stravinskij e Strauss. Scritto nel 1725 “Il cimento dell’armonia e dell’invenzione” è l’opera di maggior fortuna di Antonio Vivaldi. Passato alla storia come le “Le quattro stagioni”, è una delle composizioni più eseguite al mondo di cui vi presentiamo una riuscitissima trascrizione del concerto No.1 in Mi maggiore RV 269 “La Primavera” per mano del compositore inglese Kenneth Abeling.

Un passo avanti di circa 200 anni ci porta al 1913 anno in cui il mondo della musica (già attraversato dalle avanguardie di inizio secolo) viene letteralmente sconvolto dalla prima esecuzione presso il Théâtre des Champs-Élysées del balletto “Le Sacre du Printemps” di Igor' Fëdorovič Stravinskij. “La Sagra della Primavera” è forse il più conosciuto capolavoro della musica del ‘900, un’opera che preconizza la nascita di un nuovo mondo. 

La trascrizione per quintetto a fiati del clarinettista Jonathan Russel è una lettura assolutamente originale, caratterizzata da una marcata impronta virtuosistica. Il primo tableau alterna momenti di primitivo candore a sequenze di caotica brutalità, spaziando su tutte le possibilità timbriche ed espressive del quintetto di fiati. In chiusura, il Frühlingsstimmen Walzer op.410 (voci di primavera) di Joahnn Strauss Sohn, uno dei più eleganti e conosciuti Walzer della Vienna fin de siècle presentato nella trascrizione di Peter Totzauer.


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