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"L'altro John Ford", la rassegna alla Bibliomediateca Mario Gromo

Dopo il successo delle rassegne proposte dalla Bibliomediateca Mario Gromo negli scorsi mesi, a febbraio è la volta di un omaggio a John Ford non nella sua veste di padre indiscusso dell’western americano, ma nella veste di regista che ha saputo destreggiarsi con maestria in diversi altri generi, sempre con successo e con il suo stile inconfondibile. La rassegna L’altro John Ford sarà inaugurata dalla proiezione di Traditore, film vincitore di quattro premi Oscar, tra cui quelli per la miglior regia e il miglior attore protagonista. Forse nessun regista più di John Ford incarna nella propria opera il concetto di classicità cinematografica che si sostanzia e fa proprio un ethos segnatamente americano.

Il suo cinema, che è narrazione di personaggi colti nella grandezza e fragilità che li rende umanissimi e veri, è un mosaico composito, vivace, plurale e pulsante di vita. È un vasto affresco che disegna la storia dell’America, ne indaga e ne definisce il mito, ora cantandone l’epopea ora mettendone in luce le intime ma feconde contraddizioni. Non a caso Ford è considerato uno dei registi fondamentali nella nascita, nell’evoluzione e nella definizione dei caratteri peculiari del western, genere al quale è legato a doppio filo e con il quale è comunemente identificato: basterebbero capolavori come Ombre rosse, Sfida infernale e Sentieri selvaggi per testimoniare l’importanza che questo figlio di immigrati irlandesi ha avuto nella creazione di un’epica ancor oggi pervasiva e capace di entrare nell’immaginario collettivo non solo americano.

Ma la rassegna che nel mese di febbraio la Bibliomediateca Mario Gromo gli dedica vuole indagare un altro aspetto del cinema fordiano, non direttamente legato agli stilemi del genere western né, se non sommariamente, alla definizione di un carattere propriamente “americano”. Attraverso quattro film realizzati nell’arco temporale di più di vent’anni scopriremo infatti un Ford forse meno conosciuto ma non per questo meno valido nella sua capacità di offrire uno sguardo umanamente morale sull’esistenza di uomini che si sforzano di vivere e che combattono, mai rassegnati nell’affermare il valore della propria identità di individui, al di là dei propri limiti e dei propri egoismi.

In Traditore e La croce di fuoco troviamo uomini in fuga dalla proprie responsabilità verso gli altri e verso la comunità, animati da un desiderio di sopravvivenza che presto però si trasforma nell’accettazione etica del proprio destino, mossi dalla consapevolezza che in questo risiede la cifra di una dignitosa grandezza, quella stessa che si trova nell’accettazione serena della sconfitta alla quale va inevitabilmente incontro l’uomo politico protagonista de L’ultimo urrà.

Mentre Un uomo tranquillo – interpretato da John Wayne, attore feticcio di Ford – manifesta fin dal titolo la volontà di fornire un racconto esemplare di vita, attraverso la cifra simbolica del ritorno alle radici; un ritorno che non può non essere che dal Nuovo Mondo in quella Irlanda che, terra dei propri padri, è vista da Ford come il luogo in cui le tensioni dell’esistenza vengono finalmente stemperate e dove il divenire della lotta (che è sostanziale al carattere americano e addirittura alla formazione del paese stesso) finalmente si quieta. Tutte le proiezioni sono a ingresso libero fino esaurimento posti, previo tesseramento gratuito alla Bibliomediateca e presentazione di un documento d’identità.

Calendario delle proiezioni

05 febbraio – ore 15.30
Traditore (John Ford, USA, 1935, 91’, b/n)
Dublino, primi anni Venti del Novecento. Gypo Nolan è un fiancheggiatore del Sinn Fein, il movimento di liberazione irlandese che si batte contro il dominio inglese. Espulso dal movimento per essersi rifiutato di eseguire un ordine e accecato dalla rabbia, denuncia un suo ex compagno e intasca la taglia. Ma la soddisfazione per la vendetta è di breve durata e l’uomo, preso dal rimorso, inizia a sperperare il denaro offrendo da bere a chiunque, finendo così per esporsi e finendo nel mirino dei suoi ex amici del Sinn Fein che intendono eliminarlo. Vendetta, colpa e redenzione sono i temi intorno ai quali è costruito uno dei migliori film di Ford, vincitore di quattro Oscar, tra cui quelli per la migliore regia e il miglior attore protagonista.

Con Victor McLaglen, Heather Angel, Preston Foster, Margot Grahame
12 febbraio – ore 15.30
La croce di fuoco (John Ford, USA,1947, 104’, b/n)
In un paese dell’America Centrale è in atto da parte del governo rivoluzionario e dei militari una feroce repressione anti-cattolica. Un prete, già parroco di un villaggio di campagna, vive costretto alla clandestinità, in continua fuga da un ufficiale dell’esercito che gli sta dando la caccia. Il prete lotta tenacemente per la propria salvezza, venendo per paura anche meno ai doveri connessi al proprio ministero. Protagonista di drammatiche esperienze, saprà infine accettare il proprio sacrificio. Dal romanzo Il potere e la gloria di Graham Greene, ancora una riflessione sulla colpa e la redenzione in quello che Ford considerava uno dei suoi film favoriti.

Con Henry Fonda, Dolores Del Rio, Ward Bond, Pedro Armendáriz
19 febbraio – ore 15.30
Un uomo tranquillo (John Ford, USA, 1952, 129’, col.) DVD 6565

Anni Venti. Sean Thornton torna in Irlanda, terra della sua famiglia, per stabilirvisi dopo aver fatto fortuna anegli Stati Uniti. Viene accolto dalla comunità con curiosità ma anche con un certo sospetto. Quando però Sean decide di comprare la casa dov'è nato diviene ben presto simpatico a tutti, tranne a Will Danhear, il quale, saputo dell’interessamento di Sean per la sorella Mary Kate, ostacola il fidanzamento in ogni maniera e, dopo le nozze, si rifiuta di versare la legittima dote. Mary Kate, vedendo che Sean non reagisce a questa palese ingiustizia, crede che sia un debole e decide di allontanarsi dal paese ma viene raggiunta dal marito che la riporta a casa. Un’epica rissa risolverà ogni conflitto, permettendo ai due sposi di vivere serenamente il proprio amore.

Con John Wayne, Maureen O’Hara, Barry Fitzgerald, Ward Bond
26 febbraio – ore 15.30
L’ultimo urrà (John Ford, USA, 1958, 121’, b/n)
Frank Skeffington, un anziano uomo politico del New England, decide di concorrere alle elezioni per ottenere il suo quinto mandato consecutivo come sindaco. Certo di poter contare su un ampio consenso di voti – derivanti dalla solida base irlandese e cattolica che lo ha portato a trionfare nelle passate elezioni – l’uomo non si rende conto che i tempi sono cambiati e che la politica deve fare i conti con un mondo completamente nuovo, rappresentato dal giovane sfidante Kevin McCluskey, il quale inaspettatamente, vista la propria inesperienza, vince le lezioni. A Skeffington non resterà altro che accettare la sconfitta e farsi da parte. Con Spencer Tracy, Jeffrey Hunter, Dianne Foster, Pat O’Brien


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