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La rassegna Rose dell'Est all'Ambrosio Cinecafé

AIACE Torino presenta dal 15 marzo al 5 aprile la rassegna Rose dell'Est, dedicata alle nuove cineaste dell’Europa centro orientale: un ciclo di quattro lungometraggi, in proiezione settimanale (sempre di mercoledì, alle ore 21) all’Ambrosio Cinecafè, in cui le donne sono protagoniste davanti e dietro la macchina da presa, rivendicando un ruolo di primo piano in società e ambienti spesso non ancora pronti ad accettare i loro diritti e le loro libertà, di pensiero, parola, azione. 

L’iniziativa è realizzata in collaborazione con il Trieste Film Festival, da oltre 35 anni un osservatorio privilegiato della creatività e delle strategie produttive di un cinema dell'Est e del Centro Europa che si incrocia “virtuosamente” con quello di altri Paesi e che nel tempo ha visto un aumento sempre più significativo della presenza femminile, non solo nell’ambito della regia, ma anche della produzione, della sceneggiatura, della distribuzione internazionale. All’interno di un’area macroscopica che continua a sfornare talenti e appare sempre meno marginale nel panorama cinematografico europeo, la rassegna si focalizza su alcune giovani registe che negli ultimi anni hanno realizzato film controversi, audaci, differenti, spesso fuori dagli schemi.

La selezione è composta per lo più da opere prime che, come spiega Nicoletta Romeo, direttrice del Trieste Film Festival e curatrice della rassegna, "si avvalgono di un linguaggio fresco, ma anche spesso disturbante e già maturo, raccontando storie che fanno riferimento alla conquista di un proprio ruolo sempre meno subalterno in un mondo patriarcale repressivo e rivendicando un'alterità sia espressiva che sociale. E non è trascurabile notare come queste nuove autrici stiano cambiando soprattutto la scena del cinema balcanico e dell'ex-Jugoslavia: basti pensare soltanto a un Paese fino a poco tempo fa “periferico” come il Kosovo, che sta esprimendo una generazione estremamente interessante di giovani talenti femminili". 

Apre la rassegna, mercoledì 15 marzo, Murina (Murena), brillante esordio della regista croata Antoneta Alamat Kusijanović, che vede anche Martin Scorsese tra i produttori. Vincitore del premio Camera d’Or per la miglior opera prima al Festival di Cannes nel 2021, il film racconta il malsano rapporto tra un’adolescente irrequieta e un padre oppressivo: un dramma familiare che punta il dito sul maschilismo, sottolineando la volontà da parte delle nuove generazioni di reagire e affermare se stesse. La proiezione sarà introdotta da Nicoletta Romeo e dallo storico Eric Gobetti.

Il film successivo, mercoledì 22 marzo, Në kërkim të Venerës (Alla ricerca di Venera), lungometraggio d’esordio di Norika Sefa, premiato al Festival di Rotterdam 2021, è uno dei titoli che hanno portato il Kosovo, e le sue cineaste, sulle ribalte cinematografiche internazionali. La storia vede protagoniste la timida Venera e l’esuberante Dorina, che cercano di affrancarsi da una società patriarcale e tradizionalista, accomunate dal desiderio di emanciparsi più di quanto non abbiano saputo fare le proprie madri. A seguire, mercoledì 29 marzo, Kelti (Celti), opera prima della serba Milica Tomović, presentata in anteprima mondiale alla Berlinale nel 2021, mette in scena una festa di compleanno di una bambina agli inizi degli anni ’90 a Belgrado. La casa di famiglia, dove i tanti invitati si muovono in un ambiente piccolo e quasi claustrofobico e da cui la madre compie un’avventurosa evasione, è lo scenario di una tragicommedia corale segnata da vivacità e umorismo tipicamente balcanici.

Chiude la rassegna, mercoledì 5 aprile, Fuga (Fuga), secondo film diretto da Agnieszka Smoczyńska, presentato alla Semaine de la Critique di Cannes nel 2018, un “mystery film” di cui è protagonista una donna sofferente di amnesia. Dopo essere scomparsa per due anni, Alicja fa ritorno in famiglia, ritrovandosi a ricostruire una nuova identità come donna e come madre, metafora interessante della condizione femminile nella Polonia di oggi.


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