Eventi

"Risveglio di primavera" al Teatro Garybaldi di Settimo

In Risveglio di primavera ci sono Moritz, Melchior, Wendla, Hänschen, Ilse, Martha: quattordici anni a testa. E intorno a loro c’è una generazione che non sa di essere persa. Come tutte le generazioni di adolescenti. Gli adulti sono muti, non hanno le parole per reggere il cambiamento in arrivo, e quando parlano non sanno cosa dire. I ragazzi sentono il loro corpo cambiare, ma non ci sono maestri che possano insegnare come si fa a sopravvivere. Così il sesso, lo stupro, l’aborto, l’omosessualità e il suicidio vanno a braccetto con i compiti di matematica, i nastri rosa da passare nelle camicie, i nontiscordardimé da cogliere al fiume.

È una “tragedia di ragazzi” – come recita il sottotitolo – e in questa tragedia si riflettono gli spettri di un Novecento che stava arrivando ma anche quelli del nostro millennio, che protrae all’infinito le adolescenze. Nei personaggi quattordicenni di allora, infatti, splendono gli stessi dolori dei quattordicenni di oggi, i ragazzi nati nel 2008, che ascoltano Billie Eilish e XXXTentacion, che sanno le cose del mondo perché il mondo non finisce nel bosco fuori città, perché i confini non esistono più. Com’è possibile che questa Germania di fine Ottocento sia così vicina a noi? Che Wedekind abbia visto, tra le maglie del suo tempo, i suicidi dei ragazzi e l’educazione sentimentale ancora oggi inesistente?

Nato come saggio di diploma della classe 2018–2021 della Scuola del Teatro Stabile di Torino, lo spettacolo diretto da Gabriele Vacis restituisce tutto lo stupore di questa scoperta. E, insieme, la vita che scorre nei giovanissimi attori, i sogni che ognuno di loro porta con sé, dopo tre anni di vita trascorsi insieme.


Si parla di