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"Uno sguardo dal ponte" al Teatro Carignano

"Uno sguardo dal ponte" di Arthur Miller, con la regia di Valerio Binasco, dal 19 maggio al 7 giugno al Teatro Carignano. Ultimo dramma “sociale” di Arthur Miller, Uno sguardo dal ponte nasce come atto unico nel 1955 e va in scena compiutamente l’anno successivo, a Londra, con la regia di un giovane Peter Brook.

Ricorda il critico Masolino d’Amico che ad ispirare il drammaturgo americano, cui Hollywood aveva commissionato una sceneggiatura sul fronte del porto di New York (per il film di Elia Kazan con Marlon Brando, al quale lo scrittore rinunciò in polemica con il maccartismo), furono le reminiscenze di un viaggio in Italia: "Il sentore di miseria e di tragicità greca che quei luoghi gli avevano comunicato".

Ambientato nella comunità di immigrati a Brooklyn, il capolavoro di Miller concentra una serie di temi incandescenti e ancora attualissimi: la fuga dalla povertà, le tensioni dell’immigrazione clandestina, la caccia allo straniero, l’affetto morboso all’interno della famiglia.

A tuffarsi nel magma di una pièce che è stata diretta in teatro da maestri come Luchino Visconti e al cinema da Sidney Lumet nella memorabile pellicola con Raf Vallone, è il direttore artistico Valerio Binasco, regista di questa nuova produzione dello Stabile di Torino, nella quale è anche interprete accanto a Vanessa Scalera, Deniz Özdoğan e ai fratelli Dario e Emmanuele Aita. La storia è quella dell’emigrato italiano Eddie Carbone, portuale nella New York del dopoguerra, che vive a Brooklyn con la moglie Beatrice e la nipote Catherine, dalla quale è morbosamente attratto.

L’arrivo in casa di Marco e Rodolfo, parenti della moglie e immigrati clandestinamente negli Stati Uniti, scatena la gelosia, con esiti tragici. Binasco affronta il dramma di un uomo onesto, sopraffatto dall’ossessione erotica. Vittima di se stesso e di una passione incestuosa, che annulla ogni principio e ogni legge.


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