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"Voci del silenzio" al Cecchi Point

Il 25 novembre, in occasione della Giornata Mondiale contro la violenza sulle Donne, alle ore 21:00 presso il Cecchi Point di Torino, verrà portato in scena lo spettacolo Voci del silenzio, scritto da Virginia Risso, diretto da Chiara Biancardi, interpretato da Virginia Risso, Veronica Brunetti, Gaia Contrafatto e Stefano Fuoco, disegno luci di Massimo Forchino. "Voci del silenzio" è un vero Reality show. Porta in scena storie di donne reali, protagoniste di fatti di cronaca con un filo conduttore: il femminicidio. Lo spettacolo dà voce a chi, per paura o vergogna, ha parlato poco o è stata poco ascoltata nella sua vita. Con la speranza di infondere coraggio a chi può fare ancora in tempo a salvarsi, denunciando i suoi persecutori.

Queste donne vengono rese libere, almeno da morte, di raccontare la loro versione dei fatti, per ridare luce e colore ai loro opachi fantasmi. Con ironia, ingenuità e forza morale, sbiadite nei necrologi ufficiali. Si affronta il dramma per quello che è, senza far finta che non esista: voltarsi dall'altra parte è attitudine sempre in voga nel nostro Paese, dove al disinteresse si aggiunge un sarcasmo diffuso. Voci del silenzio propone lo stesso sarcasmo al pubblico, con l'obiettivo di lasciare un retrogusto amaro, difficile da levare via. Sei monologhi di mogli ed ex mogli, sorelle e figlie, fidanzate ed ex fidanzate che non sono state ai patti, che sono uscite dal solco delle regole loro assegnate. E questa disubbidienza è stata fatale.

Sono quelli che superficialmente la cronaca nera chiama "delitti passionali". Sono morti annunciate, casi giudiziari che vengono liquidati come inevitabili conseguenze di un "improvviso raptus di follia": invece, sono la coerente conclusione di violenze durate a volte un'intera vita. Sono sentenze eseguite davanti agli occhi di una società incapace di riconoscere questo dramma antico, una platea che ha perso la forza di indignarsi quando le storie sono trasformate in telenovelas nei programmi di "approfondimento giornalistico". Così queste donne vengono uccise una seconda volta, sacrificate sull'altare dell’Auditel con la complicità di parenti e affini soggiogati dalla lucciola mediatica.

Voci del silenzio intende muovere una forte critica a questa banalizzazione da parte dei media, strutturando lo spettacolo come un concorso televisivo in cui le concorrenti si distanziano totalmente dalla figura della Donna rinchiusa nello schermo: sono persone reali che raccontano la loro sofferenza intima di fronte a un conduttore che rappresenta – purtroppo – l'italiano medio, che ignora questa piaga sociale e non si rende conto che il femminicidio in Italia è solo la punta di un iceberg nascosto, una montagna di soprusi e dolore: la violenza domestica.

 


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