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"Winston vs Churchill" al Teatro Alfieri

Al Teatro Alfieri, da venerdì 20 a domenica 22 dicembre, va in scena "Winston vs Churchill" con Giuseppe Battiston, tratto da "Churchill, il vizio della democrazia" di Carlo Gabardini. Regia di Paola Rota, scene di Nicolas Bovey, produzione Nuovo Teatro con Fondazione Atlantide Teatro Stabile di Verona. 

È possibile che un uomo da solo riesca a cambiare il mondo? Un uomo fatto come gli altri, con un corpo uguale agli altri, le cui giornate sono costituite da un numero di ore che è lo stesso di quelle degli altri. Cosa lo rende capace di cambiare il corso della storia, di intervenire sul fluire degli eventi modificandoli? Cosa gli permette di non impantanarsi nella poderosa macchina del potere e della politica? La capacità di leggere la realtà? Il contesto? Il coraggio? La forza intellettuale?

Queste domande ci guidano nell’interesse per un uomo politico che è un’icona, quasi una maschera: Winston Churchill per certi versi è il Novecento, è l’Europa, forse è colui che, grazie alle sue scelte politiche, ha salvato l’umanità dall’autodistruzione durante il bellicoso trentennio che va dal 1915 al 1945.

Churchill incarna il primato della politica e umanamente è un eccesso in tutto: tracanna whisky, urla, sbraita, si lamenta, ma senza mai arrendersi, fuma sigari senza sosta, tossisce, detta ad alta voce bevendo champagne, si ammala, comanda ma ascolta, è risoluto ma ammira chi è in grado di cambiare idea, spesso lavora sdraiato nel letto, conosce il mondo ma anche i problemi dei singoli, ha atteggiamenti e espressioni tranchant, e battute che sembrano tweets: “Gli Italiani perdono le guerre come se fossero partite di calcio e le partite di calcio come se fossero guerre”.

Giuseppe Battiston incontra la figura di Churchill, la porta in scena, la reinventa, indaga il mistero dell’uomo attraverso la magia del teatro, con potente senso dell’ironia: “Meglio fare le notizie che riceverle, meglio essere un attore che un critico”.


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