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Lotta allo smog e all’inquinamento: stop anche agli euro 3

Patto tra 4 regioni, Piemonte compreso. Allo studio misure sulle tasse automobilistiche, condivisa anche la gestione degli sforamenti di PM10

Immagine di repertorio

Investimenti pubblici e interventi comuni per liberare la Pianura padana dallo smog. Il Ministero dell’Ambiente e le Regioni Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto hanno firmato il ‘Nuovo accordo di programma per l’adozione coordinata e congiunta di misure per il miglioramento della qualità dell’aria nel bacino padano’.

L’intesa punta a misure strutturali e attuate allo stesso modo nelle quattro regioni - regole omogenee di accesso alle Ztl, car-sharing, mobilità ciclo-pedonale, distribuzione diffusa di carburanti alternativi, limitazioni alla circolazione - per dare risposte concrete a un’area di oltre 23 milioni di residenti (il 40% della popolazione italiana).

Ad esse si aggiunge lo stanziamento di 16 milioni di euro complessivi da parte del Ministero: 8 milioni per gli eco-bonus delle Regioni, gli incentivi economici per la sostituzione dei veicoli più inquinanti; 8 milioni per ridurre l’inquinamento prodotto dalle attività agricole e zootecniche, promuovendo le buone pratiche.

Sono inoltre allo studio misure sulle tasse automobilistiche e misure di carattere legislativo per accelerare la progressiva diffusione di veicoli a basse o nulle emissioni, in sostituzione delle tecnologie tradizionali come i diesel. Condivisa, infine, anche la gestione delle situazioni di emergenza legate al superamento dei limiti di inquinamento da PM10, con divieti temporanei anch’essi comuni e omogenei nelle quattro regioni.
 
Le limitazioni alla circolazione dei veicoli dal 1^ ottobre al 31 marzo di ogni anno >>>


Dal 1^ ottobre 2018, i Piani per la qualità dell’aria delle quattro Regioni del bacino padano prevederanno la limitazione della circolazione dal 1^ ottobre al 31 marzo, dal lunedì al venerdì e dalle ore 8,30 alle ore 18,30, per le autovetture e i veicoli commerciali di categoria N1, N2 e N3 ad alimentazione diesel fino all’Euro 3. La limitazione sarà estesa agli Euro 4 entro il 1^ ottobre 2020 e agli Euro 5 entro il 1^ ottobre 2025. Le misure riguarderanno le zone urbane dei Comuni con più di 30.000 abitanti, nelle aree di superamento dei valori di PM10 o del biossido di azoto, NO2.   
 
Le misure temporanee in caso di accumulo continuativo degli inquinanti 
 
L’accordo fissa modalità comuni di individuazione e contrasto delle situazioni di accumulo degli inquinanti atmosferici con particolare riferimento al PM10. Sono stabiliti due livelli di allerta: il primo in seguito al superamento del valore limite di PM10 giornaliero per 4 giorni continuativi e il secondo per 10 giorni consecutivi. Ai livelli di allerta sono associate misure temporanee da attivare prioritariamente nelle aree urbane dei Comuni con popolazione superiore a 30.000 abitanti nei quali opera un servizio di trasporto pubblico locale. Le misure temporanee di 1^ livello riguardano: l’estensione della limitazione della circolazione a ulteriori categorie di veicoli diesel rispetto a quanto già previsto dal lunedì al venerdì (cioè alle autovetture fino a diesel Euro 4 e ai veicoli commerciali fino al diesel Euro 3); il divieto di utilizzo di stufe alimentati a biomassa legnosa (in presenza di impianto di riscaldamento alternativo) con prestazioni energetiche ed emissive inferiori alla classe “3 stelle”; il divieto di qualsiasi tipologia di combustione all’aperto (come falò, barbecue e fuochi d’artificio); il limite a 19°C (con tolleranza di 2°C) per le temperature medie nelle abitazioni e spazi ed esercizi commerciali; il divieto per tutti i veicoli di sostare con il motore acceso; il divieto di spandimento dei liquami zootecnici; l’invito alle amministrazioni di introdurre agevolazioni tariffarie sui servizi locali di trasporto pubblico; il potenziamento dei controlli con particolare riguardo al rispetto delle limitazioni alla circolazione veicolare, di utilizzo degli impianti termici a biomassa legnosa, di combustioni all’aperto e spandimento dei liquami. Le misure temporanee di 2^ livello (aggiuntive rispetto a quelle del 1^) prevedono un’ulteriore estensione delle limitazioni per i veicoli commerciali diesel fino all’Euro 4 e il divieto di utilizzo di stufe alimentate a biomassa legnosa (sempre in presenza di impianto di riscaldamento alternativo) con prestazioni energetiche ed emissive inferiori alla classe “4 stelle”. Anche la comunicazione dei diversi livelli di allerta e delle relative misure troverà modalità comuni per l’informazione ai cittadini, grazie alla collaborazione delle agenzie ambientali regionali.
 
Le misure strutturali
 Le Regioni si impegnano a realizzare una serie di interventi a lungo termine. Tra questi: nuove infrastrutture per la distribuzione di carburanti alternativi e per la mobilità ciclo-pedonale nelle aree urbane; una regolamentazione omogenea per l’accesso alle zone a traffico limitato; la promozione del car-sharing con auto alimentate con carburanti alternativi; l’uso di fonti rinnovabili diverse dalla combustione delle biomasse. Sarà poi vietato installare impianti di riscaldamento alimentati a biomassa con prestazioni emissiva inferiore alla classe “3 stelle” (“4 stelle” entro il 2020) e usare generatori con una classe di prestazione emissiva inferiore a “2 stelle” (“3 stelle” entro il 2020), mentre sarà reso obbligatorio l’utilizzo di pellet certificati. 

 


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