Politica

"Quella bandiera mettetela nel cesso", lo scivolone del leghista sulla bandiera LGBTQ+

Carlo Emanuele Morando aveva presentato ai carabinieri un esposto contro la Circoscrizione 4

"Quella bandiera mettetela nel cesso di casa vostra, non sui palazzi delle istituzioni", così Carlo Emanuele Morando, consigliere in quota Lega della quarta circoscrizione di Torino, ha risposto su facebook a chi gli ha contestato l'esposto presentato ai carabinieri contro l'affissione sulla facciata della stessa circoscrizione di una bandiera LGBTQ+. Nello specifico a contestare il gesto di Morando e di altri due consiglieri di circoscrizione del centrodestra è stato Davide Betti Balducci, leader del Partito Gay. 

I fatti che scatenano lo scontro social risalgono a sabato 19 novembre quando Morando insieme a due consiglieri di Fratelli d'Italia presenta un esposto ai carabinieri "per denunciare la violazione alle prescrizioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Ufficio del cerimoniale di Stato in materia di esposizione delle bandiere su edifici istituzionali". La decisione del consiglio di Circoscrizione di esporre la bandiera risale al 16 di novembre quando viene approvata una mozione a riguardo, volta a celebrare il Transgender Day of Remembrance del 20 novembre. Ricorrenza che commemora le vittime dell'odio e del pregiudizio verso le persone transgender.  

Per annunciare l'esposto Morando pubblic un post su facebook ed è lì che si inscena il botta e risposta a distanza con Betti Balducci. "Avete sputato sulla Repubblica Italiana per anni, inneggiato a bruciare il tricolore, siete stati processati per vilipendio", scrive Balducci commentando il post su facebook di Morando, "Faresti molto meglio a tacere... Non mi meraviglierei se venisse fuori un'altra lista outing, magari abbinata a fotografie...".

Una contestazione che Morando non lascia cadere: "Dovrebbe tacere chi vuole amministrare prendendosi gioco dei regolamenti e chi vorrebbe usare le istituzioni come il cortile di casa propria dove esporre carnevaleschi vessilli". Per Balducci ovviamente la cosa non finisce qui e la risposta è un "rispetta i morti e basta", tutto in maiuscolo. Tutto questo è il preambolo allo scivolone di Morando che pubblica un commento finale destinato a far discutere: "quella bandiera mettetela nel cesso di casa vostra, non sui palazzi delle istituzioni". 

Per completezza di informazione va specificato che Morando sia sabato scorso, dopo aver presentato l'esposto, sia oggi, contattato telefonicamente, ha specificato che se la bandiera fosse stata esposta durante una seduta del consiglio di circoscrizione non avrebbe avuto nulla da ridire e ha rimandato al mittente l'accusa di non rispettare le vittime delle discriminazioni omofobe.


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