Politica

Piazza San Carlo, Appendino in Tribunale: ''Non voglio scappare dalle mie scelte"

L'ex sindaca ha reso dichiarazioni spontanee davanti alla Corte d'Assise d'Appello di Torino

Immagine di repertorio

Chiara Appendino, l'ex sindaca di Torino, questa mattina - lunedì 15 maggio - è tornata a parlare dei drammatici fatti di piazza San Carlo. Era la sera del 3 giugno del 2017 e nel cuore della città, tifosi e semplici curiosi stavano assistendo alla finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid attraverso un maxischermo. A un certo punto però la folla, a causa del panico, impazzì creando un fuggi fuggi dalla piazza. Quel tragico evento contò oltre 1.500 feriti e due vittime. Per questi fatti Chiara Appendino  è stata condannata in primo grado a 18 mesi di reclusione. 

''Non voglio scappare dalle mie scelte, non voglio sfuggire dalle mie responsabilità di carattere politico di cui mi assumo la piena responsabilità ed è su queste scelte politiche che vi chiedo di essere giudicata'', ha detto questa mattina l'ex sindaca davanti alla Corte d'Assise d'Appello.  

Appendino ha poi spiegato che la scelta di trasmettere la partita su un maxischermo in piazza San Carlo fu fatta "esclusivamente nell'interesse generale e della città che avevo l'onore di rappresentare, e quello è stato ciò che mi ha guidato sempre''. Quella del 3 giugno 2017 è però una serata che ha segnato la storia della città e la vita delle persone coinvolte, a partire ovviamente dalle vittime e dai loro familiari. 

È questo il punto di arrivo di una vicenda che poi ha anche cambiato il modo di gestire l'ordine pubblico e la piazza: ''Quando la Juve ottenne il passaggio in finale fui io, parlando con la mia Giunta e il mio staff, a ritenere non solo che fosse opportuno ma un'opportunità per la città di Torino procedere alla proiezione della partita in centro città", ha spiegato Appendino, ''Allora era un qualcosa che tutti si aspettavano, cittadini, tifosi, operatori del settore, oggi io quindi voglio assumermi la responsabilità di questa scelta perché, lo ritenevo giusto e nell'interesse della città. Mi assumo la responsabilità politica di questa scelta iniziale però allo stesso modo voglio dire che se mai qualcuno, in qualsiasi momento, tra tutti coloro che sono stati coinvolti anche nelle fasi successive avesse mai sollevato un dubbio, una perplessità, una preoccupazione, io sarei stata la prima a mettere in discussione l'input iniziale che rappresentava la volontà mia e della Città''.

Poi Appendino ha spiegato che ci fu una riunione in Comune durante la quale venne deciso di organizzare l'evento in piazza San Carlo: "Anche in questo caso non voglio sfuggire, quell'indicazione l'ho fatta mia perché allora non avevo nulla in contrario, era la piazza che in passato si era sempre utilizzata per eventi di questo tipo, quindi era normale farlo li'', ha continuato Appendino,  ''Anche in questo caso però nell'assumermi la responsabilità politica di aver avallato in quel momento quella scelta perché non avevo nulla in contrario, voglio dire che se in qualsiasi momento successivo, qualsiasi soggetto coinvolto nell'organizzazione, dalla commissione di vigilanza a tutti coloro che poi hanno operato nelle fasi successive avessero posto criticità, dubbi, perplessità , preoccupazioni, sarei stata la prima a mettere in discussione quella scelta''. 

In conclusione infine Appendino ha spiegato di non essere mai entrata nella fase organizzativa dell'evento: "non avevo nè ruolo nè competenza tecnica per farlo, sapevo che c'erano organi preposti, la Commissione di vigilanza con rappresentanti del Comune, ed ero convinta, come è sempre avvenuto che nel caso in cui ci fosse stata una difficoltà o un problema ovviamente sarei stata avvisata e quindi mi sarei in qualche modo attivata''. 


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