Cristina Seymandi, ex collaboratrice dell'assessore comunale all'ambiente Alberto Unia, scende in campo e si candida alle elezioni amministrative di Torino, ma non a sostegno di Valentina Sganga e del Movimento 5 Stelle. "A lei auguro tutto il bene possibile", dice sorridendo. 

Lei, che è stata definita la 'signora dei comitati' saluta dunque i grillini e indossa la casacca azzurra del centrodestra. Porterà in dote a Paolo Damilano un potenziale bacino elettorale costruito coordinando il 'Tavolo di progettazione civica' dei 5 Stelle. Durante l'era Appendino infatti è stata la donna che ha tessuto il rapporto tra il Comune di Torino e i comitati di cittadini di quartiere. 

Ma perché proprio con il centrodestra e Paolo Damilano? "Il mio percorso ha evidenziato la mia propensione sul tema del sociale, la rigenerazione urbana e le prospettive per la città. Abbiamo lavorato con tanti gruppi di cittadini per ricercare le origini e la bellezza dei quartieri e promuoverla. Questo mi ha portato a pensare che la mia possibilità di scendere in campo dovesse trovare una persona che interpretasse il mio lavoro. Paolo Damilano mi ha contattato, ha apprezzato il mio lavoro e ha chiesto di portarlo avanti", spiega Cristina Seymandi a margine della presentazione di una progetto della Fondazione per la Cucina di Eccellenza di Torino. 

Perché non con il Movimento 5 Stelle? La risposta è banalissima e a tratti spiazzante: nessuno del Movimento 5 Stelle avrebbe chiesto alla Seymandi di fare un passo avanti e di candidarsi. "All'interno del Movimento ci sono sempre state tante persone che hanno apprezzato il mio lavoro. Le polemiche che sono uscite sui giornali non erano coerenti con il pensiero del Movimento 5 Stelle o almeno di parte del pensiero dei 5 stelle. Io ho un ruolo molto operativo e indipendentemente da come andranno le elezioni, il mio lavoro è quello".