Politica

Pronto soccorso intasati, la Regione corre ai ripari: presentato un piano straordinario

Prevista anche la sperimentazione del monitoraggio domestico dei pazienti con l'influenza. Partirà da Torino nord

Immagine di repertorio

È stata definita la 'tempesta perfetta'. Si tratta della combinazione che in queste settimane ha piegato i pronto soccorso di Torino e provincia. I contagi da covid e il picco influenzale hanno portato numerosi piemontesi a rivolgersi alle cure degli ospedali, ma troppo spesso questi non hanno ricevuto un posto letto e si sono dovuti accontentare di una barella in corsia. 

Una situazione che ha fatto gridare allo scandalo, tanto che a inizio dicembre la trasmissione televisiva Report ha mandato in onda un servizio e la Procura di Torino ha aperto un'inchiesta. La Regione Piemonte così ha varato un piano 'straordinario' per tentare di correre ai ripari. Le azioni che la sanità piemontese metterà in campo per sopperire alla carenza di posti letto negli ospedali piemontesi saranno su tre livelli: immediate, a medio periodo e a lungo periodo. Inutile dire che le azioni immediate - per le quali si dovrà provvedere entro gennaio - sono quelle di carattere emergenziale. 

La Regione conta che in Piemonte manchino 284 urgentisti su 633 previsti, ma che manchino 2.600 posti letto rispetto al 2010 e che il 61% delle persone che si rivolgono al pronto soccorso lo facciano per questioni di bassa gravità (codici verdi o bianchi). Da qui la crisi del sistema sanitario piemontese. 

Il pubblico per tentare di decongestionare i pronto soccorso si rivolgerà anche ai privati. Tra le soluzioni emergenziali da mettere in campo c'è l'attivazione di posti aggiuntivi nelle RSA e nei CAVS; nelle strutture accreditate, private e di lungo degenza; e all'interno dei reparti ospedalieri. Inoltre è prevista la creazione di una task force medica dedicata nel fine settimana per la notifica degli inserimenti in struttura extraospedaliera; l'ampliamento della fascia oraria dei ricoveri in pronto soccorso; è una cabina di regia per le dimissioni protette. Oltre che il potenziamento del personale sanitario attraverso bandi indetti da Azienda Zero. 

Sperimentazione a Torino nord

Tra le misure strutturali che però potrebbero essere messe in campo c'è anche il monitoraggio domestico dei pazienti con sindrome influenzale che avverrà nell'area di Torino nord. Attraverso un'app la centrale emergenze infettive del DIRMEI potrà monitorare la situazione epidemica dei pazienti che non hanno un medico di medicina generale o che vengono reputati fragili. L'obiettivo dell'iniziativa è di diminuire l'accesso ai pronto soccorso e garantire la continuità della cura ai fragili. 


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