Politica

Torino, tensioni tra polizia e studenti al Campus: "La militarizzazione dell'università non è accettabile"

Polemica su quanto accaduto al Campus Einaudi di Torino dove ci sono state tensioni tra polizia e studenti universitari che protestavano contro un evento

Un momento delle tensioni

"La forza utilizzata da questo Governo, come mezzo di risoluzione delle contestazioni, è per noi la strada sbagliata". A dirlo è Gabriella Semeraro, segretaria generale della Cgil di Torino, in seguito alle ennesime tensioni che vi sono state ieri - venerdì 27 ottobre - al Campus Einaudi tra studenti e agenti di polizia. 

Un paio di centinaia di studenti hanno infatti inscenato una protesta in contemporanea allo svolgimento di un'iniziativa programmata dal FUAN, sigla studentesca di destra. La polizia in tenuta antisommossa è entrate dentro il campus e ha presidiato l'aula dentro la quale si stava svolgendo l'evento. Nonostante ciò vi sono state comunque tensioni che sono sfociate anche in uno scontro fisico tra agenti e poliziotti. 

"La militarizzazione dell'università pubblica non è accettabile", hanno commentato Sara Diena, Alice Ravinale e Emanuele Busconi di Sinistra Ecologista, "Questo uso della forza nei confronti di ragazzi e ragazze senza alcuna possibilità di offendere gli agenti non è accettabile. Non smetteremo mai di denunciare comportamenti di questo genere, che non possono trovare spazio nella nostra città".

All'evento ha partecipato anche l'assessore regionale di Fratelli d'Italia, Maurizio Marrone: "Circa 200 studenti hanno voluto manifestare il proprio legittimo dissenso e sono stati fermati dalle forze dell’ordine", scrive Semeraro, "Assistiamo in questa città, dopo le vicende dello scorso ottobre, ad un uso sproporzionato di autorità al fine di favorire una parte politica, senza considerare i diritti delle persone coinvolte. Auspichiamo che per il futuro sia incentivata l'idea della mediazione e del dialogo, per superare qualsiasi forma che prediliga l'esercizio della forza". 

"La forza utilizzata da questo Governo, come mezzo di risoluzione delle contestazioni, è per noi la strada sbagliata", conclude Semeraro, "Pertanto riteniamo non solo che questi fatti non si debbano più ripetere, ma anche che sia venuto il momento di individuare le responsabilità, a partire da un urgente chiarimento con il Rettore dell'Università". 

A prendere posizione anche il coordinamento Torino Pride di Torino: "Esprimiamo sdegno per l'ennesimo atto di prepotenza che ha avuto luogo nelle aule dell'Università degli Studi di Torino", si legge in una nota. Il Pride poi definisce il FUAN un'associazione di stampo neo-fascista che propaganda idee razziste, xenofobe e omo-lesbo-bi-trans-fobiche.  

Gli studenti universitari del collettivo Cambiare Rotta hanno puntato il dito contro l'Università degli Studi: "Da tempo denunciamo lo sdoganamento delle organizzazioni fasciste e reazionarie negli atenei e proprio a Torino, dove le mobilitazioni studentesche avevano imposto l'espulsione del FUAN dall'albo delle associazioni studentesche - poi recentemente riammesso di nascosto - l'UniTo ha deciso di concedergli nuovamente spazi schierando la celere in loro difesa, con l'autorizzazione del Preside di Scuola". 


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