Politica

Vaccini, il Piemonte avanza la proposta di obbligatorietà per l'iscrizione all'asilo

Intanto migliaia di mail di genitori che contestano la legge e difendono la libertà vaccinale, hanno intasato la posta dei consiglieri regionali

Il Piemonte introdurrà l'obbligo dei vaccini per i bambini che frequentano gli asili nido e le materne. L'assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta, ha espresso parere favorevole della Giunta a un testo che miri a rendere obbligatori i vaccini per i bambini che si iscrivono sia all’asilo nido sia alla scuola materna, nella fascia di età da 0 a 5 anni e ad estendere la tipologia di vaccinazioni previste dalla legge.

"A livello nazionale - ha ricordato l'assessore - è stata presentata lo scorso febbraio, ed è attualmente in discussione in Senato, una proposta per introdurre il vincolo delle quattro vaccinazioni obbligatorie (tetano, difterite, poliomielite ed epatite C, ndr) in tutte le scuole di ogni ordine e grado, statali e paritarie". Un’altra proposta di legge, presentata alla Camera nel 2015, parla di estendere le vaccinazioni obbligatorie anche a morbillo e pertosse. 

"Forza Italia é a favore di tutti i provvedimenti che consentano l'accesso nelle scuole dell'infanzia solo ai bambini vaccinati - hanno affermato il capogruppo di Forza Italia Gilberto Pichetto e la consigliera regionale Claudia Porchietto -. Crediamo sia corretto valutare la possibilità di vietare l'accesso alle scuole anche a quei bambini ai quali non vengono somministrati i vaccini raccomandati, oltre quelli obbligatori.

E' necessario evitare pandemie - hanno aggiunto - come quella del morbillo che abbiamo osservato in questo ultimo anno, a causa della progressiva riduzione del numero di vaccinati, perché possono produrre un grave aggravio dei costi sanitari e sociali per la comunità". 

Gli esponenti del gruppo M5S, a proposito dei vaccini nelle scuole, hanno ribadito che che la raccomandazione con clausola di salvaguardia, in caso di riduzione di copertura vaccinale o di epidemia, sia la soluzione più opportuna per incrementare la vaccinazione e non l’obbligo imposto. 

E nella mattinata di giovedì 11 maggio, in attesa dell'inizio della Commissione per l'iter di approvazione della legge, migliaia di mail con lo stesso testo inviate ai consiglieri regionali, hanno ribadito che "una simile legge non tiene conto della libertà vaccinale, che vige attualmente in due terzi degli stati europei, tanto meno delle libertà individuali sancite dalla Costituzione oltre che dalla Carta dei Diritti Europea".  

Mail scritte evidentemente da genitori che hanno sottolineato il loro "diritto di esercitare la libertà di scelta delle terapie mediche" specificando che  "il diritto fondamentale dell'accoglienza dei bambini nei servizi educativi della prima infanzia, potrebbe essere ricattato con questa legge".


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