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"Sogno alle Atp Finals di Torino un doppio misto con Sinner e Djokovic": il tennista torinese lancia la sfida all'insegna dell'inclusività

"Sarebbe un bellissimo sogno da realizzare a novembre", dice il nuovo Sport Ambassador della Consulta per le Persone in Difficoltà

"Il mio sogno per quest’anno sarebbe quello di attaccare le prime 100 posizioni del mondo a livello internazionale, anche se so che non sarà facile. Ma più di tutto vorrei riuscire a far sì che a novembre alle Nitto ATP FInals a Torino si svolga una dimostrazione di doppio misto con i protagonisti mondiali del torneo e due giocatori italiani di tennis in carrozzina, portando con loro nel campo centrale Djokovic, Sinner o quelli che ci saranno. Non importa che sia io, o altri al posto mio a entrare in campo, però questo sarebbe un bellissimo sogno da realizzare".

Luca Paiardi, classe 1979, architetto per il Politecnico di Torino, documentarista e fondatore di ViaggioItalia.org e dell'associazione B-free.it, in qualità atleta di tennis in carrozzina, a cui la Consulta per le Persone in Difficoltà (CPD) ha affidato per un anno l’incarico di Sport Ambassador, esprime con queste parole un suo grande desiderio che spera di veder realizzato quest'autunno, quello di vedere i grandi campioni che saranno in città dal 10 e al 17 novembre tenere un'esibizione del suo sport all'Inalpi Arena.

Novak Djokovic, due volte vincitore delle Atp Finals a Torino si è più volte cimentato, nel corso della sua carriera, in esibizioni in sfide con specialisti del tennis in carrozzina e proprio ieri, martedì 26 marzo a giocare contro una leggenda di questo sport è stato Jannik Sinner che a Miami si è messo alla prova contro il campione wheelchair Alfie Hewett, dal 2023 Ufficiale dell'Ordine dell'Impero Britannico vincitore di otto titoli Slam in singolare, 19 in doppio, dove ha trionfato in ciascuno dei quattro Major e medaglia d'argento alle paralimpiadi di Tokyo 2020.

Il tennis in carrozzina, disciplina che ha più di 170 tornei all'interno del circuito ufficiale, prevede carrozzine appositamente progettate e ha come differenza principale nel regolamente quella che la pallina può essere fatta rimbalzare due volte, richiede grande capacità di guida e la capacità di posizionare la carrozzina nella miglior posizione possibile del campo per prendere la palla.

"Quando sono entrato in contatto con la cultura sportiva del tennis e in particolare del tennis in carrozzina, ho scoperto che c'è una maniera completamente diversa di intendere lo sport. A predominare c’è il fair play, il rispetto dell'avversario e si tifa per e non si tifa contro. Il tennis è una disciplina individuale che mette davvero alla prova i tuoi limiti e le partite si giocano soprattutto contro se stessi più che contro l'avversario. Anzi il primo avversario sei tu. Soprattutto il tennis in carrozzina è uno strumento di vera integrazione perché si può giocare tutti insieme, sia in piedi che in carrozzina", ha dichiarato Luca Paiardi,  che incontrò la disabilità nel 1999 a causa di un sinistro stradale, iniziò a provare discipline paralimpiche (nuoto, canottaggioo, tennis), appassionandosi particolarmente al tennis in carrozzina.

Lo sportivo torinese, ritorna al tennis nel 2021 dopo 4 anni di stop grazie al maestro nazionale Andrea Saggion ed al CUS Torino ottenendo i migliori risultati in carriera e vincendo il titolo di Campione d’Italia a squadre 2022-23 con i compagni di squadra Antonio Cippo e Roberto Toso del CUS Torino, detiene inoltre il titolo di Campione del Master Italiano 2023. Si avvicina al wheelchair tennis nel 2004 grazie a Margherita Vigliano, ex-ct della Nazionale italiana di tennis in carrozzina, ottenendo buoni risultati sia a livello nazionale che internazionale (best ranking: 4 Italia, 175 mondo), giocando i primi doppi a livello internazionale con Danilo Ragona, appassionato fin da bambino di sport in generale ed agonismo, ha disputato anche un anno di canottaggio con la società Armida di Torino.

"La CPD – Consulta per le Persone in Difficoltà è da sempre attenta alla promozione di qualunque forma di inclusività, dove lo sport è una delle vie di accesso più importanti. Abbracciando questi valori fin dalla sua fondazione, li fa propri quotidianamente attraverso i numerosi progetti e servizi che porta avanti per migliorare la società e soprattutto le condizioni delle persone con disabilità", ha dichiarato il direttore Giovanni Ferrero.

CPD nasce proprio per dare una mano a chiunque si trovi in una situazione difficile, supportando non soltanto le persone con disabilità, ma tutti coloro che vivono momenti di non autosufficienza e si trovano in fragilità economica, sociale e relazionale.

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