Calcio

Il dirigente della Juventus spiazza tutti: "Sogno la società a Milano. Opportunità commerciali superiori rispetto a Torino"

Duro attacco di Fratelli d'Italia: "Le sue sono affermazioni gravi"

Francesco Calvo, dirigente della Juventus

In una stagione per certi versi tormentata, senza coppe europee per la penalizzazione dell'anno scorso, i risultati che non arrivano e il secondo posto perso per una serie di prestazioni al di sotto di ogni aspettativa, potevano mancare le parole del dirigente della Juventus che spiazza davvero tutti? Ovviamente no.

Qualche giorno fa, in una intervista rilasciata in esclusiva al sito "Calcio e Finanza", Francesco Calvo, Managing Director Revenue & Football Development della Juventus, ha espresso un desiderio: "Ogni tanto sogno di essere a Milano come società, ma ci sono già due squadre e non ci sarebbe spazio", specificando come parlasse a livello commerciale: "Milano offre opportunità superiori rispetto a Torino". 

Ma Calvo va oltre, analizzando anche la questione legata a incassi e diritti televisivi, facendo dei raffronti con Liga e Premier, ovvero i massimi tornei calcistici di Spagna e Inghilterra: "Quello che ci penalizza rispetto ai nostri competitor europei è la struttura che abbiamo alla base, perché la Serie A oggi non è un sistema sviluppato quanto la Premier League inglese e la Liga spagnola. Fa spavento pensare che l’ultima squadra inglese incassi più della prima italiana. I diritti televisivi? È questa la vera sfida e anche il problema che viviamo e vediamo quotidianamente. Abbiamo analizzato i dati degli incassi dei diritti televisivi prima e dopo l’introduzione della Legge Melandri: nel 2009 l’Atletico Madrid incassava 50 milioni mentre la Juventus ne riceveva 110 perché andava a vendere i diritti tv direttamente. Oggi invece l’Atletico Madrid incassa 130 milioni e la Juventus arriva forse a 85. Questo chiaramente è uno svantaggio competitivo notevole che abbiamo rispetto alle tre big spagnole o a tutte le squadre inglesi".

Ambrogio e Ravello (Fratelli d'Italia) "attaccano" Calvo: "Affermazione grave"

Le parole di Calvo non sono piaciute alla senatrice di Fratelli d'Italia, Paola Ambrogio, né al dirigente piemontese del partito, Roberto Ravello: "La panchina di Corso Re Umberto, i leggendari ragazzi del Liceo Classico Massimo d’Azeglio, il primo campo in Piazza d’Armi, gli Agnelli: ogni singolo granello di Juve è indissolubilmente legato e riconducibile a Torino. Francesco Calvo, attuale dirigente bianconero, sogna di portare la Juve a Milano? E’ un’affermazione grave, da rosso diretto e svariate giornate di squalifica. Spero chiarisca. Auspichiamo che si tratti di una boutade mal riuscita, non penso che immolare storia e tradizioni sull’altare del business sia in qualche modo premiante. Nemmeno nel calcio, nemmeno nel calcio di oggi. Anzi, semmai credo sia proprio questo il problema: aver ricondotto una passione nell’alveo della fredda e imperscrutabile finanza. Si tratta, per di più, di uno schiaffo all’impegno istituzionale di questi anni: basta ricordare il capitolo Continassa, con il Comune a siglare un’intesa per l’utilizzo di un’area da 270mila metri quadri, favorendo la realizzazione del progetto. La memoria non dovrebbe mai essere selettiva, così come l’identità territoriale non andrebbe mai messa in discussione o, peggio, rinnegata”.

Continua a leggere le notizie di TorinoToday, segui la nostra pagina Facebook e iscriviti al nostro canale WhatsApp.


Si parla di