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Parole d’odio contro gli ebrei e la scrittrice: raid online dei nazifascisti durante la presentazione del libro

Lia Tagliacozzo scrive di ebraismo

"Ebrei ai forni", “sono tornati i nazisti” ,“vi bruceremo tutti”, “dovete morire tutti”. Parole d'odio che sono state scagliate contro Lia Tagliacozzo, scrittrice romana, durante la presentazione online del suo libro 'La generazione del deserto' (edito da Manni Editore) organizzato dall'Istituto piemontese per la storia della Resistenza. 

Il motivo? Quel libro racconta storie di ebrei che hanno subito persecuzioni e quelli che sono intervenuti e che per un paio di minuti hanno vergognosomente protestato erano antisemiti. "La cosa che mi preme dire è che l'incursione è durata solo un paio di minuti, poi sono stati silenziati e noi siamo andati avanti perché non ci siamo fatti mettere paura da questi personaggi", spiega Lia Tagliacozzo. 

Il fatto è accaduto domenica 10 gennaio e a denunciarlo è stata la figlia della scrittrice con un post su facebook: "Sono Sara, sono ebrea, figlia di madre ebrea. Laica, anzi lontana dalla religione, anzi molto critica nei confronti dell’ebraismo. Sono nipote di sopravvissuti alla shoa, la mia famiglia è stata dilaniata e dimezzata dalle persecuzioni razziali, vivo tutt’ora nella casa dove i nazisti vennero a bussare e a portare via la mia famiglia, compresa Ada. Una bambina dai capelli scuri e il viso dolce, potevo essere io", scrive la ragazza.

Poi la denuncia: "Un gruppo di persone organizzate, sono entrate in massa nella riunione zoom della presentazione, mentre stava parlando mia madre. Zittendola. Hanno iniziato ad urlare “ebrei ai forni”, “sono tornati i nazisti” ,“vi bruceremo tutti”, “dovete morire tutti”. Impostando come foto identificativa immagini di Hitler e svastiche enormi. E devo dire che, in altri contesti “non ebraici” mi era già successo di trovarmi in situazioni di tensione e anche di scontro con gruppi fascisti e neonazisti. Questa volta è stato diverso. Questa volta era diretto proprio a me, proprio a “noi”, per il fatto di essere ebrei. Io seduta nella mia stanza ad ascoltare mia madre e questi stronzi sono riusciti in questo modo ad entrare nella mia casa, un’altra volta. Non mi era mai successo. Non così. Non mi hanno mai augurato di finire nei forni. Non davanti alla mia mamma".
 


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