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"Questa è una tassa sulla povertà", a Torino nuova protesta contro la Regione Piemonte

Non sono bastate 12.000 firme di cittadini piemontesi per portare in consiglio regionale la loro proposta di legge contro il gioco d'azzardo

Non sono bastate 12.000 firme di cittadini piemontesi per portare in consiglio regionale la loro proposta di legge contro il gioco d'azzardo. A un anno di distanza dal giorno in cui il testo di legge è stato depositato infatti non vi è stata alcuna discussione all'interno del parlamentino piemontese. Quella legge era frutto della campagna 'Giochiamo la nostra partita' ed era stata proposta da oltre 40 realtà del terzo settore. 

Cosa è cambiato da quando è stata abrogata la legge del 2016? "È cambiato che la situazione è notevolmente peggiorata. La scorsa settimana durante un seminario sono stati presentati i dati del 2021, ne è derivato che aumentando l'offerta è aumentata anche la possibilità di gioco, i soldi persi e i soldi giocati. Portando il Piemonte a indici superiori rispetto alle altre città italiane". 

Cosa chiedete al consiglio regionale? "Chiediamo l'abrogazione della legge attuale che ha portato il Piemonte indietro e che venga promulgata la nostra legge di iniziativa popolare che abbiamo presentato. La ludopatia è una dipendenza, è una tassa sulla povertà perché spesso anche i non dipendenti cercano nel gioco una modalità per uscire dalle difficoltà. Se aumenti la possibilità di giocare, aumentano anche le persone che giocano. Con la legge del 2016 in un anno erano diminuiti del 20% gli accessi al Serd per giocatori patologici". 

Il presidio è stato realizzato in contemporanea a un'altra protesta, questa volta legata alla legge regionale e alla doppia preferenza


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